Bonus 4.0. Dovranno essere comunicati preventivamente l’ammontare degli investimenti che si intendono realizzare per l’anno in corso, la ripartizione temporale e le presunte modalità di utilizzo, per poi informare ed aggiornare gli importi una volta ultimati i lavori.
Bonus 4.0: il decreto
Nell’ambito del decreto legislativo n. 39/2024, denominato decreto superbonus o decreto blocco concessioni, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 75, del 29 marzo, la stretta dei crediti d’imposta non colpisce solo il superbonus, ma anche altri crediti d’imposta, tra cui quello previsto dal piano Transizione 4.0, ancora in vigore fino alla fine del 2025; quello delle attività di ricerca, sviluppo e innovazione e l’Ace, per il quale è ancora possibile solo la cessione del credito.
Bonus 4,0: utilizzo del Credito
Sempre dal 2024 le imprese potranno utilizzare il credito d’imposta riguardo agli investimenti in beni materiali e immateriali dell’Industria 4.0.
Per quanto riguarda i nuovi beni materiali dell’Industria 4.0, il credito d’imposta è pari al:
- 20% per investimenti fino a 500.000 di euro,
- 10% per investimenti fino a 10.000.000 di euro,
- 5% per investimenti fino a 20.000.000 di euro.
Per quanto riguarda beni immateriali nuovi “Industria 4.0” il credito d’imposta per gli investimenti realizzati nel 2024 è pari al: 15% del costo.
Il credito d’imposta può essere utilizzato solo in compensazione con il mod. F24 in 3 rate uguali a partire dall’anno di interconnessione.
La prima rata (1/3) del credito potrà essere utilizzata nello stesso anno dell’investimento se l’interconnessione avviene nell’anno in cui viene effettuato l’investimento, oppure nell’anno dell’interconnessione se quest’ultima avviene in un anno successivo rispetto a quello di effettuazione dell’investimento.
La quota annuale non utilizzata può essere riportato nelle successive dichiarazioni dei redditi senza alcun limite temporale ed essere utilizzato già dall’anno successivo, secondo le ordinarie modalità di utilizzo del credito, incrementando la rata fruibile a partire dal medesimo anno.
Bonus 4.0: comunicazione al Mise
Il DM 06/10/2021 ha previsto che le imprese che realizzano investimenti rientranti nel “Piano Transizione 4.0” debbano presentare apposita comunicazione al MISE entro il 30 novembre dell’anno successivo a quello dell’investimento, con finalità di mero monitoraggio. Pertanto, attualmente l’accesso al credito d’imposta previsto dal piano Transizione 4.0 è del tutto automatico.
L’articolo 6 del D.Lgs. 39/2024 introduce l’obbligo di comunicazione preventiva che colpisce, infatti, sia il bonus investimento 4.0 sia il credito d’imposta per attività di ricerca e sviluppo (Ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica ed estetica di progettazione e concezione di cui all’art. 1, commi 200, 201 e 202, della Legge n.160/2019).
Il provvedimento stabilisce che le imprese sono tenute a comunicare in formato elettronico l’importo complessivo degli investimenti che intendono effettuare nell’anno in corso, a partire dal 30/03/2024, data di entrata in vigore del decreto legislativo.
Inoltre, La comunicazione deve riportare la prevedibile distribuzione negli anni di sviluppo del credito e il suo utilizzo.
Successivamente la comunicazione dovrà essere aggiornata una volta completati gli investimenti agevolati, ampliando anche gli investimenti effettuati nel 2024 entro il 30/03/2024. In questo modo, per gli investimenti dal 2024 in poi sarà necessario procedere con una prima prenotazione del beneficio seguita da una comunicazione definitiva di conferma.
Comunicazione per investimenti nell’anno 2023
Per quanto riguarda alla fase transitoria, la comunicazione del “consuntivo” è richiesta anche per gli investimenti effettuati nel 2023 e la risarcibilità dei crediti maturati e non ancora utilizzati è subordinata all’invio della comunicazione stessa. Oggi è ancora in attesa che venga aggiornato il modello di comunicazione che preveda anche l’adempimento delle riserve, quindi tali quote di credito restano bloccate fino all’approvazione di tale modello.
Il collegamento tra risarcibilità dei crediti e presentazione della comunicazione, attualmente previsto solo per le spese sostenute nel 2023, quindi resta operativo per le sole spese sostenute negli anni successivi sia in fase contabile che in fase di valutazione finale.