I crediti energetici maturati nel terzo e quarto trimestre 2022 potranno comunque essere utilizzati in compensazione, cosi ha chiarito l’Agenzia delle Entrate con le risposte all’interpello sull’emissione del bonus energetico, sottolineando che la scadenza per l’utilizzo del credito deve essere entro il 30 settembre 2023, anche in caso di cessazione dell’attività.
Crediti energetici compensabili anche in caso di cessazione dell’attività
La chiusura dell’attività non comporta l’estinzione dei crediti maturati. È la risposta n. 396 del 27/07/2023. Beneficiari dei crediti d’imposta in questione sono le “aziende” che sostengono i costi di acquisto dell’energia elettrica e del gas naturale.
I crediti d’imposta sono riservati a tutte le società residenti, comprese le stabili organizzazioni di soggetti non residenti, che, indipendentemente dalla forma giuridica, dalle dimensioni della società, nonché dal sistema contabile adottato, rispettano le condizioni stabilite dalla legge. Pertanto, i crediti possono essere utilizzati per estinguere, mediante compensazione, i debiti fiscali e previdenziali relativi all’attività d’impresa, e non anche altri debiti “personali” quando il credito è maturato da un’impresa individuale.
Scadenza
I crediti, potranno essere compensati, entro il 30/09/2023, ma solo con i debiti tributari e previdenziali riconducibili all’impresa individuale, derivanti dalle dichiarazioni annuali dell’ultimo periodo d’imposta, ovvero con l’IVA del quarto trimestre 2022 e con debiti verso l’INPS e l’Erario, per i dipendenti dell’azienda in quel momento. Inoltre potranno essere ceduti anche a terzi, purché la cessione riguardi l’intero importo maturato.
Chi può accedere al bonus energetico?
- Tutte le società in difficoltà possono accedere al bonus energia.
- Le imprese energivore di nuova costituzione potranno usufruire del bonus energetico con criterio di calcolo forfetario.
- Possono accedere al “credito d’imposta sui prodotti energetici” le imprese con grandi consumi energetici che autoconsumano l’energia prodotta, anche se di nuova costituzione; è quanto riportato dalla risposta del Ministero del Tesoro n. 193 del 7/2/2023.
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