Crediti fiscali supercertificati. «Si punta, anche se la strada è in salita ad avere dei crediti super certificati. L’idea potrebbe essere quella che vede l’impresa che ora ha il credito bloccato rivolgersi alla Guardia di finanza e chiedere una sorta di check up della qualità del suo credito. Dopo il visto delle Fiamme gialle si darebbe la priorità alla circolazione di questi crediti». Ha anticipato Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti.
Quindi, solo dopo il bollino blu della GDF l’azienda potrà sbloccare il proprio credito e intraprendere un percorso di acquisto preferenziale, magari delle partecipate di stato. Per tanto non basta più l’Agenzia delle entrate per il controllo preventivo sui crediti ceduti dei bonus edilizi, la supercertificazione del credito d’imposta è allo studio del Ministero, le fiamme gialle che potrebbero intervenire su richiesta dell’azienda in un controllo della solvibilità della somma trasferita.
Si evidenzia inoltre che i crediti che presentano maggiori criticità sono quelli antecedenti alle disposizioni che il governo Draghi ha seguito dal D.Lgs. 157/2021 al D.Lgs. 13/2023 per definire limiti e perimetri della cessione dei crediti.
Anticipo di una misura di sostegno per le pmi
Un altro tema importante su cui bisognerebbe prestare attenzione sarebbe l’anticipo di una misura di sostegno per le pmi dalla legge delega di riforma fiscale alla legge di bilancio, Per Gusmeroli, ideatore del provvedimento con il Pdl poi assorbito nella legge che consente la riforma fiscale, è giunto il momento che diano inizio ai pagamenti frazionari e che siano operativi per le partite Iva.
Si tratterebbe quindi di anticipare nella legge di bilancio l’entrata in vigore di un provvedimento della legge di riforma fiscale che autorizzi in quote la parte relativa agli anticipi di novembre, consentendo di distribuire da gennaio a giugno l’importante anticipo di novembre.
«La norma come sanno ormai tutti è nata su mia iniziativa, inserita nella legge delega fiscale ora è possibile anticiparla in legge di bilancio. Sulle obiezioni di costo e dunque sul rischio di eccesso di onerosità di 9 mld sto lavorando pensando di inserire un tetto. L’idea di base è quella di 500 mila euro di fatturato per dare un supporto alle piccole partite Iva ma sono in corso valutazioni anche su altre ipotesi e dunque sugli effetti della misura su più livelli», dice Gusmeroli.