Pubblicato il decreto firmato dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che promuove la realizzazione di sistemi agrivoltaici innovativi di natura sperimentale.
L’obiettivo è favorire le soluzioni costruttive innovative, principalmente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza che consentono la coesistenza di più usi del suolo.
Il provvedimento, che è entrato in vigore a partire dal 14 febbraio, è la realizzazione di almeno 1,04 gigawatt di nuovi impianti, nei quali possano coesistere la produzione di energia pulita con l’attività agricola.
Per promuovere la realizzazione di questi sistemi ibridi agricoltura-energia, la misura prevede l’erogazione di un contributo a fondo perduto, finanziato dal PNRR, nella misura massima del 40% dei costi ammissibili, abbinato a una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica netta immessa in rete.
Agrivoltaico innovativo: le misure messe in campo
Il decreto promuove un uso intelligente e sostenibile del suolo, finalizzato sia alla produzione agricola sia lo sviluppo delle fonti rinnovabili, con 2 strumenti fondamentali:
• Un contributo in conto capitale finanziati attraverso i fondi del PNRR fino ad un massimo del 40%
• Una tariffa incentivante sulla produzione di energia elettrica immessa in rete.
Agrivoltaico innovativo: i fondi
Il Decreto ha lo scopo di promuovere soluzioni innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza, in cui possono coesistere più usi del suolo: una produzione di energia, dunque, pienamente compatibile con le attività agricole, che ne migliora la redditività, promuovendo il recupero dei terreni per usi produttivi. Il contributo in conto capitale è finanziato attraverso le risorse del PNRR, pari a oltre un miliardo di euro, mentre per la tariffa incentivante si stima un importo annuo di 21 milioni di euro, a valere sugli oneri di sistema.
Le risorse a disposizione e cosa prevede l’incentivo
Le risorse a disposizione, pianificate con il PNRR, sono pari a quasi un miliardo e cento milioni di euro e ad essere promosse saranno in particolare soluzioni costruttive innovative, prevalentemente a struttura verticale e con moduli ad alta efficienza.
Previsto il riconoscimento di un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% dei costi ammissibili e una tariffa incentivante a valere sulla quota di energia elettrica prodotta e immessa in rete. Gestore dell’intera misura e dell’accesso al meccanismo incentivante è il Gestore Servizi Energetici (GSE).
Chi sono i destinatari dell’incentivo
Potranno godere del beneficio il comparto agricolo e le associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo.
Nello specifico sono previsti due distinti contingenti di potenza:
- Uno di 300 MW destinato al solo comparto agricolo per impianti di potenza fino a 1 MW;
- E un secondo aperto invece anche alle associazioni temporanee di imprese composte da almeno un soggetto del comparto agricolo per impianti di qualsiasi potenza.
Il presente decreto cessa di essere applicabile il 31 luglio 2026.