Nuova Sabatini 2023: come funziona. Nata con il Piano Nazionale Industria 4.0, e istituita dal Decreto Legge 21 giugno 2013, n. 69, la misura “Beni strumentali (Nuova Sabatini)” è stata messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex MISE), che concede contributi su mutui bancari o leasing per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di micro, piccole e medie imprese.
La misura sostiene gli investimenti per acquistare o acquisire in leasing macchine, accessori, sistemi, strumenti per uso produttivo e hardware, software e tecnologia digitale.
Per gli interessi sui predetti finanziamenti è previsto anche un contributo del Ministero. L’investimento può essere:
- Interamente coperto da finanziamento bancario (o leasing);
- Assistito dalla garanzia del “Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese” fino all’80% dell’importo del finanziamento.
Inoltre, questo finanziamento deve essere:
- Con durata non superiore a cinque anni.
- Per un importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro.
- Utilizzato interamente per coprire gli investimenti ammissibili.
Nuova Sabatini: A chi si rivolge?
Solo quelle definite PMI, ovvero le micro, piccole e medie imprese che:
- Abbiano sede legale o un’unità locale in Italia.
- Non sono aziende in crisi.
- Non comprese tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsati o depositati in un conto bloccato, aiuti ritenuti illegali o incompatibili dalla Commissione Europea.
- Non sono in liquidazione volontaria o sottoposta a procedure con finalità liquidatoria.
- Sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese o nel Registro delle imprese di pesca.
Tutti i settori possono essere beneficiati da questo tipo di agevolazioni, quindi anche agricoltura e pesca, con le uniche eccezioni i settori finanziario e assicurativo e tutte quelle attività che sono “all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione”.
Nuova Sabatini: Che cosa finanzia?
Gli investimenti consentiti da Nuova Sabatini 2023 possono riferirsi a nuovi beni
- Impianti, macchinari, attrezzature industriali e commerciali e altri beni (art. 2424 Codice Civile B.II);
- Software e tecnologie digitali.
Nuova Sabatini green:
La nuova sabatini green prevede un contributo ministeriale del 3,575% a favore delle PMI ovvero micro e piccole imprese che investono in macchinari, impianti e attrezzature per uso produttivo. L’investimento comprende beni materiali nuovi e a basso impatto ambientale.
Nuova Sabatini Sud:
tale linea d’intervento prevede un maxi contributo del 5,5% per gli investimenti realizzati delle micro e piccole imprese nelle regioni del Mezzogiorno.
Le nuove misure si affiancano ai contributi per gli investimenti in tecnologie 4.0 e per gli investimenti “ordinari” con il 2,75%.
Spese non ammissibili nella Nuova Sabatini
Non sono finanziabili con quest’agevolazione le spese relative a:
- Acquisti di componenti o parti di macchinari.
- Terreni e fabbricati.
- Macchinari, impianti e attrezzature consegnate in conto visione o per prova.
- Macchinari, impianti, attrezzature e software acquistati con permute o contributi in natura.
- relative a formazioni del personale.
- Contratto di finanziamento e spese legali.
- Utenze varie, comprese la fornitura di energia elettrica e gas.
- Pubblicità e promozioni varie.
- Impianti generici non strumentali e/o non funzionali all’attività tipica della PMI.
- Beni usati o rigenerati.
- Quelle che nell’attivo dello Stato Patrimoniale vengono classificate come “Immobilizzazioni in corso e acconti“.
- Prestazioni di servizi e consulenze di qualsiasi genere.
- Funzionamento, comprese materie prime, semilavorati, prodotti finiti e materiali di consumo.
Come funziona la Nuova Sabatini 2023
Per accedere alla Nuova Sabatini 2023 è necessario seguire una procedura definita nei seguenti passi:
- La prima fase è compilare la domanda unicamente tramite il sito dedicato: benistrumentali.dgiai.gov.it, prima di iniziare l’investimento (contratto, ordine, acconto).
- La PMI (micro, piccola impresa) presenta quindi alla banca o all’intermediario finanziario la domanda di contributo e la richiesta del finanziamento necessario.
- La banca ha la responsabilità di verificare che la documentazione fornita sia corretta e completa; deve verificare inoltre che la PMI soddisfi i requisiti soggettivi legati alla dimensione dell’impresa.
- Se le verifiche danno esito positivo, la banca invia la richiesta al Ministero per la registrazione del contributo. Se il Ministero conferma la propria disponibilità a concedere l’agevolazione, l’ente finanziatore può scegliere di utilizzare risorse della CDP (Cassa Depositi e Prestiti ) o altre risorse.
- La banca, che decide di concedere il finanziamento, invia la delibera al Ministero unitamente alla documentazione fornita dalla PMI al momento della richiesta di accesso all’agevolazione.
- Il Ministero eroga, con provvedimento, il contributo indicando l’ammontare degli investimenti ammissibili, le agevolazioni che possono essere concesse e il relativo piano di erogazione del contributo.
- Il Ministero elenca inoltre gli obblighi e gli impegni della PMI beneficiaria. Invia tutto alla banca.
- Una volta adottato il provvedimento (o anche prima se il finanziatore lo ritiene opportuno), la banca sottoscrive il contratto di finanziamento con l’impresa beneficiaria ed eroga il finanziamento.
- L’impresa deve completare il programma d’ investimento entro 12 mesi dalla data del contratto di finanziamento, per stabilire tale periodo si considera la data dell’ultima fattura. È importante ricordare che, se non si completa l’investimento entro la data stabilita, si rischia di perdere il contributo.
- Terminato il programma d’investimento, la PMI deve compilare la richiesta di erogazione del contributo (Modulo RU). Questa richiesta è sempre eseguita elettronicamente dalla piattaforma corrispondente.
- Oltre al modello, devono essere allegati anche altri documenti come una dichiarazione liberatoria del fornitore, con il quale il fornitore attesta di aver ricevuto quanto dovuto dall’azienda. Nel caso d’investimenti green, occorre una certificazione ambientale che deve essere fornito dal produttore. Inoltre, quando il contributo agevolato supera i 150.000 euro, in alcuni casi sarà necessario allegare anche la documentazione concernente la legge antimafia (art. 83 D.Lgs. 159/2011).
- Una volta ricevuto il Modello RU, correttamente compilato e sottoscritto, il Ministero provvede al pagamento del contributo entro il termine massimo di 60 giorni.
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