Sostenibilità. La direttiva Corporate sustainability due diligence (Csddd), approvata il 15 marzo 2024 dal Consiglio dell’Unione europea, prevede che le multinazionali con 1.000 dipendenti e un totale di almeno 450 milioni di euro, dovranno mantenere un monitoraggio sugli impatti negativi effettivi e potenziali sui diritti umani e sull’ambiente legati alle sue attività, così come a quelle dei suoi affiliati e partner commerciali.
Questa direttiva è in attesa dell’approvazione del Parlamento europeo, che si riunirà nell’ultima sessione plenaria prima delle elezioni di giugno, dal 23 al 25 aprile. Se approvata, gli Stati membri dovrebbero recepire la direttiva nella legislazione nazionale entro il 2026, con le grandi aziende che riferiranno a partire dal 2027.
Sostenibilità: cosa prevede il testo approvato dal Consiglio?
Il testo approvato dal Consiglio riflette ampie trattative che hanno caratterizzato il processo di approvazione e che ha portato ad alcuni importanti compromessi rispetto alle proposte iniziali. In particolare:
- Sono state modificate le soglie che determinano l’applicabilità della direttiva;
- Saranno coinvolte meno attività;
- L’introduzione più graduale degli obblighi.
- La direttiva si aggiunge già alla Csrd (Corporate sustainability reporting directive, 2022/2464/Eu) e ai relativi Esrs (European sustainability reporting standards).
Sostenibilità: Qual è la novità sulle soglie?
Per quanto riguarda il calcolo delle nuove soglie determinate per assolvere l’obbligo di controllo della sostenibilità aziendale:
- Si stima che includa circa 500 aziende, il che rappresenta una riduzione di quasi il 70% rispetto al precedente impegno politico raggiunto a dicembre.
- Per le imprese dell’UE la soglia è stata innalzata da quelle con più di 500 dipendenti e 150 milioni di euro di fatturato a quelle con più di 000 dipendenti e un fatturato netto globale superiore a 450 milioni di euro.
Solo le aziende extra-UE che generano un fatturato superiore a 450 milioni di euro nell’UE o che soddisfano specifici criteri di franchising e licenza, potranno rientrare nell’ambito di applicazione.
Sostenibilità: politica di due diligence aggiornata
L’articolo 5 impone alle aziende di integrare la due diligence nelle loro politiche e nei loro sistemi di gestione del rischio. Quindi le aziende dovranno:
- Mantenere una politica di due diligence aggiornata, compreso un codice di condotta e una descrizione della sua attuazione;
- Valutare gli impatti negativi attuali e potenziali sulle proprie operazioni includendo le operazioni sui partner commerciali. Ciò include, in particolare, un esercizio di mappatura di tali operazioni.
Laddove non sia possibile prevenire, mitigare o minimizzare tutti gli impatti negativi identificati, i servizi dovrebbero essere prioritari e affrontati in base alla loro gravità e probabilità percepite.