Per Zona Economica Speciale (ZES) si intende una zona geograficamente limitata e chiaramente identificata, nella quale le aziende già operative e quelle che si insedieranno possono beneficiare di speciali condizioni per gli investimenti e per lo sviluppo.
“Zes Unica”
È la nuova misura rivolta al sud d’Italia, specificamente per Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, e per questo motivo sarà operativa dal 1° gennaio 2024 la “Struttura di Missione” (un piano operativo) che, con risorse del Fondo per lo Sviluppo e coesione in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) e con l’applicazione della Zes, individuerà i settori da promuovere e agevolare gli investimenti e gli interventi prioritari volti a favorire lo sviluppo dell’intero territorio meridionale del Paese.
Quindi, L’80% delle risorse del Fondo Sviluppo e Coesione sono destinate a sostenere interventi per lo sviluppo del Mezzogiorno, in linea con le politiche settoriali e con le politiche d’investimento e riforma previste nel PNRR secondo i principi di complementarità. Per le finalità previste dal decreto-legge verranno utilizzate le risorse derivanti dal de finanziamento, che confluiranno al Fondo Sviluppo e Coesione per la programmazione 2021-2027.
Aliquote
Oltre alle diverse misure che ci sono al fine di rilanciare l’economia delle aree del Mezzogiorno, come il credito d’imposta fino al 45% riconosciuto fino al 2026, investimenti nella Zes unica e altre agevolazioni di carattere amministrativo e finanziario, il testo provvisorio del provvedimento prevede anche la previsione di enti di sviluppo contrattuale esclusivamente per la realizzazione d’interventi di valore complessivo non inferiore a 200 milioni di euro.
Dal 1 gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, alle imprese che acquistano nuovi beni strumentali per strutture produttive situate nell’area assistita delle regioni Campania, Puglia, Basilica, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise, ammissibili alla deroga ex art. 107, par. 3, lettera. a), del TFUE e nelle aree assistite della Regione Abruzzo, ammissibili alla deroga prevista dall’art. 107, par. 3, lettera. c), sarà attribuito un credito d’imposta che varierà tra il 10% e il 45% dell’imposta, fino a un massimo di 100 milioni di euro, secondo le dimensioni e dell’ubicazione geografica delle imprese.
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